I recenti episodi di cronaca di interventi di chirurgia estetica effettuati da personale non qualificato che, per soli fini di lucro, esegue pratiche riservate esclusivamente ai medici, sottovalutando le gravi conseguenze che possono derivare da prestazioni eseguite in assenza di adeguata preparazione professionale, con apparecchiatura non idonea e in locali carenti dei minimi requisiti sanitari e strutturali, hanno portato i Carabinieri del NAS, d’intesa con il Ministero della Salute, a condurre una campagna di controllo, su tutto il territorio nazionale, finalizzata alla verifica della corretta erogazioni delle prestazioni di medicina estetica.

I controlli sono stati indirizzati a verificare l’idoneità tecnica dell’attrezzatura impiegata, la sussistenza dei requisiti igienico-strutturali e organizzativi, il possesso delle previste autorizzazioni, la presenza di qualifiche professionali, con particolare riguardo all’applicazione di filler, impianti cutanei ed altre procedure tra cui anche i trattamenti mediante il fattore di crescita PRP (plasma ricco di piastrine) per la biorivitalizzazione della pelle, tutte pratiche che per loro natura sono le più soggette ad essere eseguite abusivamente.

Nelle province di Parma, Piacenza, Modena e Reggio Emilia, i Carabinieri del NAS di Parma hanno controllato complessivamente 41 strutture, rilevando irregolarità presso 6 di queste. Nel contesto sono state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 4.580 euro.

  • Parma:
    presso un centro estetico, è stata sorpresa una operatrice intenta ad eseguire attività di
    “onicotecnica” mediante l’utilizzo di apparecchiatura professionale per estetica nonostante non fosse in possesso di idoneo titolo per l’esercizio dell’attività di estetista. Alla donna è stata comminata una sanzione amministrativa di 860 euro;
  • in un centro estetico, i carabinieri del NAS hanno accertato la presenza di una operatrice
    assunta con qualifica di assistente estetista ma di fatto risultata priva di qualsivoglia qualifica professionale. Alla donna è stata contestata una violazione amministrativa che prevede una sanzione di 860 euro;
  • presso un centro estetico sono state sequestrate 23 confezioni di cosmetici esposti alla vendita privi della prevista etichettatura in lingua italiana, per un valore commerciale di circa 250 euro. Nei confronti della titolare dell’attività è stata comminata una sanzione amministrativa di 1000 euro.
  • In provincia di Reggio Emilia:
    presso un centro estetico sono state sequestrate 10 confezioni di cosmetici, del valore
    commerciale di circa 200 euro, esposte alla vendita e risultate prive della prescritta
    etichettatura in lingua italiana. Alla titolare del centro estetico è stata comminata una sanzione
    amministrativa di 1.000 euro;
  • in un centro estetico è stata sorpresa una donna, assunta come addetta alla reception, che stava
    di fatto esercitando l’attività di estetista senza possedere la prevista qualifica. Nei suoi
    confronti è stata comminata una sanzione amministrativa di 860 euro.

A Piacenza i militari del NAS di Parma hanno sottoposto a sequestro penale uno studio di medicina estetica risultato privo di autorizzazione al funzionamento. Sono state anche rinvenute e sottoposte a sequestro 8 fiale di specialità medicinali ad uso umano risultate prive di autorizzazione all’immissione in commercio.