Carpi (foto: Caselli Nirmal Marco)

Ridurre l’orario dell’illuminazione pubblica per contenere i costi: l’ha deciso la Giunta comunale, che punta a risparmiare, su base annua, circa 228.000 chilowattora, ossia 45mila euro, considerando 187 ore di maggior spegnimento per le 12mila fonti luminose presenti sul territorio comunale (5.000 led e 7.000 tradizionali). Tale risultato si otterrà spegnendo i lampioni un po’ prima al mattino, e accendendoli un po’ dopo la sera: precisamente, 40 minuti prima dell’alba e 25 minuti dopo il tramonto quand’è in vigore l’ora legale; 20 minuti prima al mattino e 15 minuti dopo la sera con l’ora solare.

I tecnici comunali stanno intervenendo sulle centraline che governano la rete dell’illuminazione pubblica comunale, in particolare sugli orologi astronomici o gli interruttori crepuscolari che determinano accensione e spegnimento. Tecnicamente, per citare la delibera, si parla di «modifica dei profili di accensione della pubblica illuminazione» finalizzata «alla riduzione dei consumi e dei costi di approvvigionamento energetico».

I timer fin qui erano programmati per spegnere le luci 10 minuti prima dell’orario d’alba e accenderli 10 minuti dopo l’ora di tramonto, impostazioni appunto modificabili.

«Il nostro limite – spiega Marco Truzzi, assessore ai Servizi pubblici energetici – è che una direttiva regionale del 2015 prevede l’obbligo di almeno 4.000 ore annue di accensione, quindi al momento possiamo intervenire soltanto sulle ore eccedenti, che abbiamo stimato in circa 190 l’anno, considerato il tempo di funzionamento attuale».