L’Hospice a Baggiovara sarà un luogo d’accoglienza per le persone affette da patologie complesse e per le loro famiglie, in grado di migliorare la qualità della vita attraverso le cure palliative, con la prevenzione e il sollievo dalla sofferenza e il trattamento delle altre “problematiche di natura fisica, psicosociale e spirituale”, come definito dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Nella struttura, che sarà intitolato a “Cristina Pivetti”, in ricordo della giovane donna modenese prematuramente colpita, i cui genitori hanno dato vita alla Fondazione Hospice Modena – Dignità per la vita – Cristina Pivetti con l’obiettivo di contribuire alla realizzazione e alla gestione della struttura, equipe specialistiche multiprofessionali integreranno l’approccio medico, psicologico e spirituale garantendo al malato, in quella fase della sua vita, un’assistenza meno traumatica e dolorosa possibile, supportando in tale percorso anche i familiari.
L’intervento di risanamento conservativo dell’edificio della seconda metà dell’Ottocento e di realizzazione dell’Hospice, del valore complessivo di 5 milioni 900 mila euro, ha ottenuto il via libera della Soprintendenza rispetto alla riconversione dell’immobile e al cambio di destinazione d’uso della villa da ex residenza civile/scuola elementare a Hospice, e sarà finanziato grazie anche ai contributi della Regione Emilia-Romagna e del Ministero, con il sostegno della Fondazione Onlus. Quest’ultima ha messo a disposizione il progetto e sosterrà l’intervento grazie alla solidarietà dei modenesi.
I lavori, che interesseranno una superficie complessiva di circa 2 mila metri quadrati, avranno una durata di circa due anni dall’avvio delle attività. L’intervento prevede una riorganizzazione degli spazi interni lasciando inalterata la struttura originale: le parti tecnologiche di arredo saranno inserite all’interno dei vani precostituiti con poche trasformazioni distributive. È prevista, in particolare, la predisposizione dei servizi e di un ascensore.
Verrà restaurato lo scalone principale (oltre a una seconda scala di minor pregio) che collega i due androni al piano terra, di cui uno sarà adibito a ingresso. Saranno restaurate le pitture ornamentali dei soffitti a volta della zona centrale: l’androne principale e la sala al primo piano. Verranno inoltre recuperati e rinnovati infissi, pavimenti e solai. Gli spazi saranno improntati al confort ambientale, alla valorizzazione della luce naturale e a una adeguata luce artificiale, con attenzione alla cromoterapia nella scelta delle tonalità delle strutture asportabili e delle contropareti in cartongesso.
L’area esterna sarà mantenuta a verde nel ricordo del giardino all’italiana progettato da Karl Huller, che in origine caratterizzava la villa e verranno realizzati percorsi e aree cortilive in pietra grigia come quella del porticato. Saranno inoltre ricavati 20 parcheggi a servizio della struttura nel rispetto delle alberature presenti.

 

LA PRIMA STRUTTURA TERRITORIALE DI MODENA

L’Hospice a Baggiovara sarà un luogo d’accoglienza per le persone affette da patologie complesse e per le loro famiglie, in grado di migliorare la qualità della vita attraverso le cure palliative, con la prevenzione e il sollievo dalla sofferenza e il trattamento delle altre “problematiche di natura fisica, psicosociale e spirituale”, come definito dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Nella struttura, che sarà intitolato a “Cristina Pivetti”, in ricordo della giovane donna modenese prematuramente colpita, i cui genitori hanno dato vita alla Fondazione Hospice Modena – Dignità per la vita – Cristina Pivetti con l’obiettivo di contribuire alla realizzazione e alla gestione della struttura, equipe specialistiche multiprofessionali integreranno l’approccio medico, psicologico e spirituale garantendo al malato, in quella fase della sua vita, un’assistenza meno traumatica e dolorosa possibile, supportando in tale percorso anche i familiari.

L’intervento di risanamento conservativo dell’edificio della seconda metà dell’Ottocento e di realizzazione dell’Hospice, del valore complessivo di 5 milioni 900 mila euro, ha ottenuto il via libera della Soprintendenza rispetto alla riconversione dell’immobile e al cambio di destinazione d’uso della villa da ex residenza civile/scuola elementare a Hospice, e sarà finanziato grazie anche ai contributi della Regione Emilia-Romagna e del Ministero, con il sostegno della Fondazione Onlus. Quest’ultima ha messo a disposizione il progetto e sosterrà l’intervento grazie alla solidarietà dei modenesi.

I lavori, che interesseranno una superficie complessiva di circa 2 mila metri quadrati, avranno una durata di circa due anni dall’avvio delle attività. L’intervento prevede una riorganizzazione degli spazi interni lasciando inalterata la struttura originale: le parti tecnologiche di arredo saranno inserite all’interno dei vani precostituiti con poche trasformazioni distributive. È prevista, in particolare, la predisposizione dei servizi e di un ascensore.

Verrà restaurato lo scalone principale (oltre a una seconda scala di minor pregio) che collega i due androni al piano terra, di cui uno sarà adibito a ingresso. Saranno restaurate le pitture ornamentali dei soffitti a volta della zona centrale: l’androne principale e la sala al primo piano. Verranno inoltre recuperati e rinnovati infissi, pavimenti e solai. Gli spazi saranno improntati al confort ambientale, alla valorizzazione della luce naturale e a una adeguata luce artificiale, con attenzione alla cromoterapia nella scelta delle tonalità delle strutture asportabili e delle contropareti in cartongesso.

L’area esterna sarà mantenuta a verde nel ricordo del giardino all’italiana progettato da Karl Huller, che in origine caratterizzava la villa e verranno realizzati percorsi e aree cortilive in pietra grigia come quella del porticato. Saranno inoltre ricavati 20 parcheggi a servizio della struttura nel rispetto delle alberature presenti.