Continua l’attività di sorveglianza sanitaria e prevenzione del rischio attivata in Emilia-Romagna in seguito all’alluvione. L’assessorato alle Politiche per la salute ha inviato una serie di indicazioni alle Aziende sanitarie per continuare a tenere alta l’attenzione non solo sulle zone colpite, ma in tutta la regione, anche in considerazione dell’ampio coinvolgimento sull’intero territorio degli operatori del soccorso e dei volontari.

E proprio l’attività di sorveglianza evidenzia che non si registrano scostamenti nei dati, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sulle tre forme infettive – gastrointestinali, cutanee e respiratorie – più frequentemente correlate all’esposizione ad acque alluvionali o alle condizioni di vita conseguenti al danneggiamento delle abitazioni e al sovraffollamento. Dati che confermano che non esiste alcuna emergenza sanitaria, ma solo un potenziale rischio che il servizio sanitario regionale, con tutte le sue componenti, sta gestendo dai primi giorni dell’emergenza alluvione.

A partire dalla possibilità di effettuare la vaccinazione o il richiamo per l’antitetanica, che proseguirà e ha già coinvolto, prevalentemente nelle province romagnole, oltre 5mila persone; altri 130 cittadini sono stati vaccinati nell’imolese e 60 nei comuni di Loiano e Monterenzio, nel bolognese. A Conselice, nel ravennate, su richiesta viene effettuata anche la vaccinazione contro l’epatite A. Vaccinazioni assicurate non solo alla popolazione, ma anche ad operatori, volontari e alla rete di 123 psicologi messi a disposizione dal servizio sanitario regionale – con la collaborazione di alcune associazioni –  per dare supporto ai cittadini delle zone alluvionate.

Tra le indicazioni indirizzate alle Ausl, la necessità di sensibilizzare i servizi di Pronto soccorso e la medicina territoriale sulla sorveglianza rispetto ad eventuali episodi infettivi: in queste situazioni possono essere legati principalmente a infezioni gastrointestinali, cutanee, respiratorie, oculari e otiti, che generalmente si presentano nei primi giorni dopo l’esposizione alla sorgente del rischio.

Sul fronte della prevenzione, si ribadisce l’importanza di informare la popolazione, in particolar modo le persone fragili, sulle norme di comportamento utili alla prevenzione di malattie infettive trasmissibili attraverso il contatto diretto e indiretto con eventuali acque contaminate e fango, per via respiratoria (in particolare in condizioni di sovraffollamento) e attraverso la puntura di zanzare e altri insetti. Proprio per questo la Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con il dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl della Romagna, ha diffuso un vademecum con le indicazioni e norme di comportamento per i residenti nelle zone alluvionate e i volontari coinvolti, consultabile – in forma sintetica o integrale – sul sito https://salute.regione.emilia-romagna.it/notizie/il-fatto/raccomandazioni-utili-gestire-il-rischio-sanitario.

Rafforzato infine il “Sistema di segnalazione rapida di eventi epidemici ed eventi sentinella nelle strutture sanitarie e nella popolazione generale”, attivo in Emilia-Romagna dal 2005 e perfezionato negli anni: in questi giorni è stato implementato attraverso fonti informative provenienti da flussi di Laboratorio e Pronto soccorso.