Il teatro Piccolo Orologio non smette di sorprendere la sua città, Reggio Emilia, e chiunque lo frequenti. Come una sorpresa, fu in qualche modo concepito una sessantina d’anni fa, durante una occupazione di cittadini che così evitarono la demolizione del Casino dell’Orologio, complesso con corte agricola di origine settecentesca da decenni ormai inglobato nel quartiere omonimo, per far posto a una lottizzazione edilizia che non si realizzò.

Seguì un’altra sorpresa, quando il teatro nacque e fu inserito nella rete cittadina dei Topi di quartiere, piccoli poli socio-culturali e aggregativi realizzati dal Comune negli anni Ottanta. E quel piccolo teatro divenne subito punto di riferimento e sede di spettacoli e incontri, fino a divenire, in anni più recenti, palcoscenico e platea stabili della Compagnia teatrale Mamimò, che gestisce la struttura. Mentre nel resto del complesso agricolo hanno trovato spazio il Centro culturale e il Centro sociale.

Ora, un’altra sorpresa, che aiuterà il teatro Piccolo Orologio, proprietà del Comune di Reggio Emilia, ad aggiornare la sua struttura edilizia, i servizi, le attrezzature, la qualità architettonica, accrescendone l’importanza di questo luogo e delle sue attività teatrali per la città e per lo stesso quartiere, contribuendo a migliorare anche la qualità urbana.

La giunta comunale ha infatti approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’intervento di riqualificazione, del valore di 950.000 euro, di cui 920.000 euro finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – Missione 5 Inclusione e coesione sociale – Componente 2 Infrastrutture sociali e comunità – Investimenti in progetti di rigenerazione urbana – e di 30.000 euro dal Comune.

Espletate le diverse procedure, l’avvio dei lavori è previsto nella primavera 2024, la conclusione è indicata dal Pnrr entro il marzo 2026, ma si prevede che il teatro sarà completamente riqualificato entro gli inizi del 2025. Il Piccolo Orologio è dotato di una platea da 100 posti, riceve 10.000 spettatori l’anno ed è aperto, per spettacoli e altre iniziative, 130 giorni all’anno.

HANNO DETTO “L’Italia è un Paese ricco di teatri e purtroppo molti di questi sono chiusi. La nostra città è a sua volta ricca di teatri e luoghi di spettacolo, prestigiosi e tutti aperti e, come nel caso del Piccolo Orologio, riqualificati”, ha detto il sindaco Luca Vecchi presentando ai media il progetto di recupero.

Il Piccolo Orologio – ha aggiunto – è in buona compagnia. In questi anni abbiamo riqualificato il teatro Ariosto e la sala Verdi annessa allo stesso teatro, i Chiostri di San Pietro, sono in corso interventi al teatro Municipale Valli e, fra i beni culturali in cui si potrà fare cultura e spettacolo, al Mauriziano e alla Reggia di Rivalta.

Il Piccolo Orologio – ha concluso il sindaco – è parte importante dell’ecosistema culturale e sociale di Reggio Emilia. E’ un polo di produzione e diffusione teatrale di assoluto rilievo per la città e per il quartiere in cui è inserito, detiene una storia culturale, di protagonismo civico e di volontariato unica e meriterebbe solo per questo la riqualificazione, che è per altro una necessità oggettiva e che è finanziata quasi totalmente dal Pnrr. Per il Piccolo Orologio e per il quartiere, questo intervento è un salto di qualità”.

Il teatro Piccolo Orologio gode di una doppia vitalità: la propria e quella del quartiere e delle attività sociali che lo circondano – ha detto l’assessora alla Cultura Annalisa Rabitti – Siamo perciò felici di poter attuare questo progetto, che è partito dallo stimolo e dal dialogo con la compagnia Mamimò.

La struttura – ha aggiunto – è in funzione con questa destinazione dagli anni Ottanta: è chiaro che vi sia un po’ di ‘ruggine’ da togliere, servizi di cui dotarla come il foyer e la nuova biglietteria costruiti ex novo prospicienti all’ingresso, una migliore accessibilità e accoglienza anche con la foresteria ricavata in spazi parte del complesso. Inoltre, il ripristino completo della platea telescopica, cioè retrattile e adattabile a diverse esigenze fino a lasciare lo spazio totalmente vuoto e che sarà dotata di poltrone; più sostenibilità ambientale e funzionalità dell’immobile nel suo insieme.

Una riqualificazione – ha concluso Rabitti – che è anche dello spazio urbano e terrà conto di quanto è accanto al teatro, il quale verrà infatti collegato direttamente con l’attiguo Centro sociale Orologio”.

L’architetto Giorgia Lombardini, responsabile del procedimento connesso al progetto, ha illustrato altri dettagli della riqualificazione e ha spiegato che “il cronoprogramma dei lavori tiene conto dell’attività teatrale, che non sarà interrotta. L’avvio del cantiere è infatti previsto alla fine della stagione teatrale, la primavera 2024, partendo dagli spazi di spettacolo che potranno così essere consegnati per primi, permettendo il prosieguo delle attività senza soluzione di continuità. La realizzazione del foyer è prevista fra le ultime opere, in autunno 2024”.

Trattandosi di edificio pubblico storico, è un immobile vincolato e perciò il progetto di riqualificazione è stato autorizzato dalla Soprintendenza competente.

COSA SI FA Il progetto prevede un notevole miglioramento della funzionalità tramite:

  • la riqualificazione dell’immobile per renderlo pienamente accessibile a tutti, seguendo le indicazioni di Criba e progetto Reggio Emilia città senza barriere, e senza dimenticare che un luogo accessibile alle persone con disabilità è migliore per tutte le persone e l’accessibilità a un luogo è una condizione imprescindibile per la fruizione della cultura;
  • il miglioramento della funzionalità dell’immobile, agendo sulla ridistribuzione più efficiente delle funzioni esistenti (ufficio, camerini, retropalco), per una migliore qualità del lavoro, e attuando rimodulazioni per ottenere nuovi spazi, ora inesistenti, come la lavanderia e la costumeria, la foresteria per artisti ospiti;
  • la creazione di nuovi spazi per la biglietteria e per la sala d’attesa (foyer) degli spettatori (ora assente), migliorando così la fruizione e il comfort;
  • miglioramento della flessibilità d’uso della macchina teatrale, tramite la sostituzione della platea ‘telescopica’ e delle dotazioni impiantistiche, per l’efficientamento e il miglioramento complessivo dell’impianto audio e l’insonorizzazione.

Sono inoltre previsti interventi sulla qualità architettonica, quali il ridisegno del corpo scala esistente in attuazione ad accordi con Soprintendenza e il miglioramento generale dell’estetica che connoterà meglio il teatro anche dall’esterno; e per la sostenibilità ambientale con:

  • l’efficientamento energetico dell’involucro (nuovi serramenti) e dell’impiantistica (raffrescamento a pompa di calore e nuovo impianto elettrico/illuminotecnico);
  • rispetto dei principi tecnici aggiornati in materia (Dnsh e Nzeb) per il nuovo foyer;
  • la creazione di un tetto verde sulla biglietteria.

Perciò il progetto – redatto dall’architetto Stefano Fascini e di cui è responsabile unico di procedimento l’architetto Giorgia Lombardini del Comune di Reggio Emilia – ottempera all’obiettivo di Rigenerazione urbana assegnato dal Pnrr attraverso la riqualificazione del teatro, perseguendo il miglioramento della funzionalità, dell’accessibilità e della qualità architettonica del manufatto anche in una logica di sostenibilità ambientale.

L’intervento, che restituirà alla città un punto di riferimento del teatro, della cultura e della socialità, contribuirà altresì al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale.

CHE STORIA! – Il progetto di riqualificazione del teatro Piccolo Orologio, interessa una porzione del Casino dell’Orologio, complesso di origine settecentesca situato nell’omonimo quartiere e oggetto nei secoli di numerosi rimaneggiamenti.

Negli anni Sessanta, gli allora proprietari avanzarono al Comune una proposta di lottizzazione con abbattimento del fabbricato. Il Comune si rivolse alla Soprintendenza per evitare tale demolizione, avocando il vincolo di tutela, mentre il Casino veniva simbolicamente occupato a fine anni Settanta dai cittadini del quartiere, che era nella terza Circoscrizione. I cittadini volevano insediarvi un centro culturale, sociale, ricreativo. Avviato l’iter di vincolo culturale, nel 1978 il Comune di Reggio Emilia acquisisce il Casino dell’Orologio attraverso una Convenzione urbanistica. Il teatro Piccolo Orologio verrà ricavato ad inizio anni Ottanta nell’ex fienile della corte agricola del complesso.