“Faccio mio l’appello per liberare Adama, la donna senegalese che ha trovato il coraggio di denunciare uno stupro subìto, ma poiché irregolare è stata rinchiusa al Centro di identificazione ed espulsione di Bologna. In questo momento mi trovo a Ghent, per rappresentare Bologna all’Assemblea annuale di ECCAR, la Coalizione delle città europee contro il razzismo e la xenofobia, alla quale aderiscono 108 città da 22 Paesi diversi. In questi giorni è stato difficile per me spiegare ai colleghi europei, quante e quali drammatiche assurdità preveda la legislazione italiana in tema di immigrazione, dal mancato riconoscimento della cittadinanza per i “nuovi italiani” ragazzi nati in Italia da famiglie straniere (come ci ha ricordato pochi giorni fa il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano), alle follie dei CIE. La vicenda di Adama rappresenta un fatto grave.

La direttrice del CIE ci rassicura che se la tesi di Adama verrà confermata, lei uscirà e sarà tutelata in una struttura protetta e contemporaneamente sarà avviato il processo di regolarizzazione. Ma come è possibile che una persona, solo perché è una migrante, debba subire quello che nessun cittadino italiano avrebbe mai subito? Ce lo chiediamo oggi nella giornata nazionale contro la violenza alle donne, ma è ormai da troppo tempo che in Italia vige la Legge Bossi-Fini, una legge xenofoba e contraria agli stessi interessi del nostro paese. Difficile parlare di diritti civili e diritti umani qui a Ghent, quando nel proprio paese vengono negati”.

Matteo Lepore è stato eletto vicepresidente di ECCAR, la Coalizione delle città europee contro il razzismo e la xenofobia, il cui presidente è Jean Paul Makengo, assessore del Comune di Tolosa.