Venerdì 3 luglio, alle 21.30, approda a Soliera la premiata ditta Brunori sas, ovvero Dario Brunori, il cantautore cosentino che negli cinque-sei anni si è conquistato consensi e gratificazioni crescenti, a partire dalla Targa Tenco al Premio Ciampi per il suo album d’esordio.
Brunori si esibirà in piazza Lusvardi, nell’ambito di Arti Vive Festival, per l’unica data gratuita del suo tour estivo. Per la prima volta si cimenterà con uno spettacolo in bilico tra cabaret, teatro canzone e concerto, dove a monologhi intimisti (ma non troppo) che lo vedranno spogliato della sua chitarra, si alterneranno i brani del suo repertorio in un set completamente rinnovato.
Ironici e profondi, i testi di Brunori sono già un culto, capaci di mettere alla berlina la tendenza all’omologazione della nostra epoca, in cui quelli che erano i simboli della destra e della sinistra si confondono (“Che Guevara e Pinochet adesso ballano felici sulle basi di Beyoncé”), e in cui si sono spente le illusioni non solo di poter fare una rivoluzione, ma anche solo di poter cambiare un poco la propria vita (“alla fine ti sei sposato, alla fine l’hai fatto in chiesa, alla fine hai rinunciato anche all’ultima pretesa”). L’arma dell’ironia caustica è la punta di forza della scrittura del cantautore calabrese, che la usa per fustigare i difetti, grandi e piccoli, dell’italiano medio, a partire dal titolo del suo ultimo disco (“Il cammino di Santiago in taxi”), che sbeffeggia l’attitudine a voler affrontare in maniera superficiale cose che richiederebbero particolare attenzione e approfondimento.
Allo stesso tempo, colpisce la profondità di altri brani, come “Kurt Cobain”, primo video estratto dal disco, una ballad lenta e intensa, una riflessione sulla solitudine delle star e sulla difficoltà di vivere e di cercare un senso alla propria vita, e “Nessuno”, un pop con aperture melodiche che richiamano i lavori di Lucio Battisti, ricco di suoni e arrangiato splendidamente, dai risvolti forse autobiografici. Ancora grande pop in “Pornoromanzo”, storia d’amore e di delitti passionali, tra un professore e una ragazzina, con quarant’anni di età di differenza, debitrice della Lolita di Nabokov, ma anche di un certo malcostume che negli ultimi anni ha attraversato la politica italiana.
“Tocca tracciare un bilancio per capire ciò che è utile davvero”, spiega il cantautore. “Tocca calcolare l’entità delle tue perdite. Tocca mettere nella giusta colonnina il dare e l’avere. Tocca piegare le canzoni all’aritmetica, le parole alla ragioneria. Tocca comprendere quale ricchezza hai ottenuto con le tue piccole e grandi imprese quotidiane. Tocca, in fin dei conti, solo a te. – racconta il cantautore– Sarà uno spettacolo teatrale che cuoce in acqua di rose autobiografia e sociologia spiccia, canzoni malinconiche e orchestrine da cameretta, chiacchiere da bar e nostalgia canaglia, baci perugina e filosofia da spiaggia. Un mix fra stand up comedy e teatro canzone. Fra concerto e cabaret. Fra finzione e confessione.”
Per maggiori informazioni: 059.568580/1, 347.3369820 – www.artivivefestival.it