Se i pensionamenti continuano a questo ritmo, la scuola italiana, e quindi anche quella modenese, rischia di ritrovarsi a corto di personale di ruolo. A lanciare l’allarme è il sindacato Cisl Scuola di Modena, per il quale il prossimo governo, qualunque esso sia, dovrà per forza ritoccare i contingenti delle immissioni in ruolo, sia dei docenti che degli Ata (impiegati, tecnici ecc.) se vuole evitare conseguenze disastrose per il servizio scolastico pubblico.

“Tra settembre 2004 e settembre 2005 a Modena e provincia si sono dimessi 372 dipendenti della scuola – rivela il segretario provinciale della Cisl Scuola Luigi Belluzzi – Altri 286 tra docenti e Ata andranno in pensione a settembre 2006. La stragrande maggioranza di essi si dimetteranno perché hanno maturato 35 anni di servizio e hanno almeno 57 anni età. Il progressivo aumento dei pensionamenti in questo triennio fa intuire che nel 2007, ultimo anno di vigenza dell’attuale regime pensionistico, le dimissioni potrebbero superare le 400 unità. In altre parole – sostiene Belluzzi – assisteremo a una vera e propria fuga di massa dal lavoro attivo, perché il personale della scuola non vorrà perdersi i diritti maturati in termini di trattamento pensionistico mensile e di indennità di buonuscita garantiti fino al 31 dicembre 2007”.

Dov’è il problema? Saranno liberati nuovi posti di lavoro che dovrebbero essere occupati da altrettanti lavoratori ancora in lista d’attesa nelle varie graduatorie permanenti e dei concorsi ordinari. Si dovrebbe, cioè, ampliare la possibilità per molti precari, oggi nominati con incarico annuale, di essere finalmente assunti con contratto a tempo indeterminato.
“Magari fosse così – obietta il sindacalista della Cisl – In realtà il contingente di immissioni in ruolo recentemente autorizzato dalla Corte dei Conti, perché provvisto della relativa copertura finanziaria, prevede soltanto 10 mila assunzioni di docenti dal 1° settembre 2007. Se prendiamo come base di calcolo le immissioni a settembre 2005 (35mila in tutta Italia, di cui 633 a Modena), possiamo ipotizzare che nell’anno scolastico 2007-2008 nella nostra provincia si creeranno meno di 200 posti di lavoro per docenti a tempo indeterminato.
La situazione – prosegue Belluzzi – è ancora più drammatica per il personale Ata: lo scorso settembre a Modena ne sono stati assunti 64 (su 5 mila a livello nazionale), mentre nessun contingente è previsto per gli anni scolastici 2006-2007 e 2007-2008. Rimanendo così le cose, non vedo la possibilità di coprire almeno il turn-over, con la conseguenza di aumentare ulteriormente il precariato nella scuola, sia per i docenti che per gli Ata. Non è possibile che nessuno si renda conto delle conseguenze negative di tutto ciò e, dal momento che siamo in campagna elettorale, – conclude il segretario provinciale della Cisl Scuola – qualcuno abbia il coraggio di dire che cosa intende fare della scuola pubblica”.