Rilanciare le relazioni sindacali a livello locale e rinnovare i contratti aziendali in scadenza per aiutare la nostra provincia a uscire dalla crisi e ad agganciare la ripresa. La proposta è di Pasquale Coscia, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl, secondo il quale, dopo la firma di importanti contratti nazionali, si apre ora un ciclo di rinnovi di accordi aziendali (Annovi e Reverberi, Case New Holland, Rossi Motoriduttori e Terim per il settore metalmeccanico, Castelcarni, Italcarni, Del Monte e Villani nell’alimentare, il contratto integrativo provinciale del settore edile), che costituisce il banco di prova della volontà di praticare relazioni sindacali costruttive e partecipative.


“Diciamoci la verità: oggi anche le relazioni sindacali a Modena vivono un momento difficile, se non di logoramento, dovuto anche al ritardo con cui procede la discussione a livello nazionale sulla riforma della contrattazione, ma fondamentalmente perché le imprese, salvo rare eccezioni, hanno smesso di investire in relazioni sindacali e di assegnare a esse un ruolo importante – afferma Coscia – La necessità di cooperare a tutti i livelli per superare la crisi in cui versano i nostri distretti industriali richiede, invece, una volontà forte ed esplicita di restituire un ruolo centrale alle buone relazioni sindacali e alla contrattazione”.

Il segretario Cisl ricorda che lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio è storicamente dovuto anche alle solide relazioni sindacali che si sono sviluppate nel corso degli anni, sia a livello aziendale che territoriale. “La presenza di una pluralità di aziende, diverse per dimensioni e settori, ha consentito la pratica di un diffuso livello di contrattazione locale attraverso il quale – prosegue Coscia – le parti hanno saputo trovare il punto di sintesi dei differenti legittimi interessi, con soluzioni anche innovative. Non a caso nelle esperienze più avanzate abbiamo sperimentato “relazioni sindacali partecipative”. Oggi si sente il bisogno di ricreare un clima positivo e coinvolgere nuovamente tutti i soggetti sociali per cogliere i primi segnali di ripresa produttiva di alcuni settori. Nuove e solide relazioni sindacali permetterebbero anche – conclude l’esponente della Cisl – di definire percorsi di riqualificazione e reinserimento dei lavoratori espulsi dai processi di riorganizzazione aziendale o da chiusure di aziende che operano in settori cosiddetti maturi”.