Secondo l’accusa avrebbero rapinato almeno 19 istituti di credito tra il 2003 e il 2005: 13 sotto le Due Torri, due in provincia a Crespellano e Pontecchio Marconi, una a Castelfranco Emilia (Modena), due a Cervia e una a Milano Marittima (Ravenna) per un bottino di circa 150mila euro.
L’indagine è partita nel 2003 quando i Carabinieri del Reparto operativo di Bologna si sono messi sulle tracce di uno di loro, che era latitante dovendo scontare un cumulo di pena per 28 anni e sei mesi.
In manette per concorso in rapina sono finiti Marco De Rosa, bolognese di 33 anni, Sebastiano Corso, bolognese di 29, Pietro Garritano, cosentino di 40, Lucio Di Iorio, bolognese di 35 anni, e Maurizio Ragno, originario di Trani (Bari), ma residente a Bologna – latitante, condannato a 28 anni e mezzo per un cumulo di pene per reati contro il patrimonio -.
I cinque sono finiti in carcere su esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare chieste dai pm della Procura felsinea Silverio Piro e Paola Tonini e concesse dal gip Marinella De Simone.
Di Iorio era uscito dal carcere grazie all’indulto questa estate e stava scontando una pena per rapina perchè nel maggio 2004 venne arrestato in flagranza in quanto rimase bloccato nella bussola di una banca appena assaltata in via Emilia Levante, alla periferia di Bologna. Dietro le sbarre, invece, c’era già Garritano anche lui per una pena per rapina.
All’inizio gli indagati erano 15, ma in carcere ne sono finiti cinque e altrettante perquisizioni sono state eseguite sempre in mattinata quando è scattato il blitz. Quattro sono stati arrestati dai carabinieri, mentre Di Iorio è stato arrestato dalla squadra mobile. Di solito agivano sempre con un cutter e poi fuggivano con scooter rubati e abbandonati. Da qui anche l’accusa di ricettazione.
Gli altri complici rubavano i mezzi per la fuga o facevano i sopralluoghi o davano una mano nella fuga.