Importante incontro giovedì scorso a Bologna tra Confartigianato Emilia Romagna ed una delegazione istituzionale e di imprese della Repubblica Slovacca, il Presidente Giampaolo Palazzi ha ricevuto il Presidente Slovacco Ivan Gasparovic al termine del convegno “Artigianato e piccola impresa in Europa” a cui hanno preso parte Cesare Fumagalli, Segretario Nazionale Confartigianato, Flavio Delbono, Vice Presidente Regione Emilia-Romagna, il Ministro per le Politiche agricole On. Paolo De Castro, il Prof. Fabio Roversi Monaco, Presidente dell’Observatory Magna Charta Universitatum Giampaolo Bettamio, Senatore della Repubblica, Luigi Marino, Presidente Nazionale Confcooperative, Luciano Di Sante, Responsabile ICE a Bratislava, il Ministro dell’Economia della Repubblica Slovacca, Ľubomír Jahnátek e il Direttore Generale di SARIO Peter Hajaš.

“Da sempre Confartigianato – ha dichiarato il Presidente Giampaolo Palazzi nel suo intervento di apertura – anche per le straordinarie intuizioni del nostro indimenticabile fondatore Manlio Germozzi, è una organizzazione di piccoli imprenditori che ha fatto dell’Europa unita la propria bandiera. Possiamo dire che siamo Europeisti fin dalla fondazione, senza se e senza ma e senza conversioni postume. Stiamo e vogliamo stare in Europa da cittadini e da imprenditori. Da cittadini vogliamo un’Europa sempre più unita e solidale attiva nel mondo per la pace e la libertà. Come imprenditori e soprattutto come piccoli imprenditori, chiediamo che le nostre ragioni ed i nostri valori diventino sempre più patrimonio comune di tutti i nostri colleghi europei. Domandiamo quindi con forza una concreta politica europea per la piccola impresa che assicuri omogeneo sviluppo a tutta la comunità. Certo, esiste la carta europea della piccola impresa che noi apprezziamo. Crediamo però sia giunto il momento di fare un salto in avanti e tradurre questa “carta” in leggi concrete ed operanti per dare diritti certi e omogeneità a tutte le piccole imprese europee. Questo è indispensabile anche per superare un’impressione largamente diffusa che Europa per noi voglia dire prevalentemente burocratismi, norme assillanti e disposizioni calate dall’alto. Noi vogliamo invece un’Europa che rimanga fedele ai valori originari e sia traino e motore per lo sviluppo dei popoli e delle imprese. Questa nostra iniziativa vuole essere appunto un segnale di attenzione e di speranza”.

Nel suo discorso il presidente slovacco Ivan Gasparovic ha posto l’accento sulla necessità di investire alla svelta in terra slovacca “sfruttando un irripetibile pacchetto di norme fiscali che favoriscono le imprese straniere”, una nazione di 5 milioni di abitanti che entrerà tra breve nella Ue con un pil che cresce dell’oltre il 7% l’anno, ansioso di attrarre capitali e investimenti. Secondo il Presidente c’è fame di meccanica, agroalimentare, banche, terme e turismo. C’è voglia d’imparare: “La nostra rete d’imprese ed enti locali sul territorio è l’esempio che vogliono seguire, anche perciò che concerne grado di formazione e innovazione”, ha detto Flavio Delbono, vicepresidente della Regione, ma c’è anche voglia di entrare in partnership con l’Italia per allargarsi in futuro verso mercati confinanti, come Russia e Ucraina.