“Per il Progetto MicroKyoto viene premiata la Provincia di Bologna che ha creato un Protocollo, per valorizzare progetti e iniziative per ridurre le
emissioni a livello locale. Ci vorrebbero tanti MicroKyoto in Italia”. Con questa motivazione la Provincia di Bologna ha ricevuto il Premio ‘Enti
locali per Kyoto 2006’, per il progetto MicroKyoto.

Scopo del Premio è quello di valorizzare i comportamenti virtuosi nel settore pubblico, in
modo da stimolare un più efficace e radicato agire per la riduzione dell’effetto serra.

Il premio è stato consegnato questa mattina a Rimini all’assessore all’Ambiente della Provincia di Bologna Emanuele Burgin dal Ministro
dell’Ambiente del Territorio e del Mare Alfonso Pecoraro Scanio nell’ambito della X edizione di Ecomondo (Fiera internazionale del Recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile).

Il progetto MicroKyoto, nato da una proposta del Forum di Agenda21 Locale della Provincia di Bologna, è stato avviato nell’ottobre 2004, grazie ad un co-finanziamento del Ministero dell’Ambiente per contribuire a raggiungere
gli obiettivi di Kyoto a scala locale, promuovendo la riduzione dei consumi e delle emissioni di gas serra. Lo scorso 18 maggio 25 Comuni, oltre alla
Provincia di Bologna, hanno sottoscritto il Protocollo di MicroKyoto, impegnandosi a realizzare ogni anno almeno un nuovo intervento per la riduzione del gas serra e a quantificarne i benefici in termini di
riduzione della CO2. Successivamente altri 2 comuni e una comunità montana hanno approvato il Protocollo di MicroKyoto.

“Quello di Kyoto – ha dichiarato l’assessore Burgin – è un obiettivo minimale rispetto a quanto necessario per invertire una tendenza che ha portato la concentrazione di CO2 della nostra atmosfera a livelli che mai la terra ha conosciuto nei 2 milioni di anni che possiamo riscostruire. Per
quanto minimale, ci sono ancora molti che preferiscono ignorarlo, anzichè coglierne l’enorme potenziale che esso può indurre tanto a livello economico quanto ambientale. Con il Progetto Microkyoto noi abbiamo pensato che i nostri enti locali, Provincia compresa, possono intraprendere questa strada dal basso, con una rete di interventi che presi singolarmente
sarebbero forse trascurabili ma tutti insieme posso risultare assai incisivi, ben più delle “buone pratiche” che spesso citiamo come fiore all’occhiello di politiche che invece risultano spesso divergenti rispetto ai bisogni ambientali”.