Il patibolo dell’impiccagione di Ciro Menotti e Vincenzo Borelli nella zona del Baluardo della Cittadella sarà restaurato seguendo le indicazioni contenute in una proposta del comitato modenese dell’Istituto per la Storia del Risorgimento.

Lo ha stabilito il Consiglio comunale di Modena approvando all’unanimità un Ordine del Giorno con cui Mauro Manfredini (Lega Nord) impegna il Consiglio a fare propria la proposta dell’Istituto e dà mandato all’assessore ai Lavori pubblici di presentare in una prossima seduta il progetto esecutivo e il piano finanziario.

Le linee progettuali proposte dall’Istituto per la Storia del Risorgimento prevedeno lo spostamento dei fittoni di marmo e delle catene ora poste tra il patibolo e il parchetto nel lato tra il patibolo stesso e piazza 1° Maggio (dov’è presente il parcheggio degli autobus), in modo da segnare un confine di protezione dagli urti e dall’invasione dei pesanti automezzi, inserendolo così nell’area monumentale del parco.

Il progetto prevede anche la collocazione di un lampione in stile per garantire adeguata illuminazione e la realizzazione di un muro di altezza ridotta che riprenda il carattere delle rovine delle mura della Cittadella e consenta di fissare un bassorilievo in bronzo di Ciro Menotti – opera di uno scultore appositamente incaricato – oltre che la manutenzione dell’originale recinzione in ferro battuto e dell’originale filetta di sostegno. Per il progetto, che prevede anche la piantumazione di roseti e siepi e la collocazione di un’apposita segnaletica, l’Istituto si è detto disponibile ad operare per reperire una parte dei finanziamenti necessari.

Illustrando l’Ordine del Giorno Manfredini ha ricordato il sacrificio di Ciro Menotti e Vincenzo Borelli del 26 maggio 1831, sottolineando che nel 1916 il luogo del sacrificio era stato individuato con certezza da un’apposita commissione: “Dopo la demolizione della cinta muraria e dei bastioni – ha spiegato – nel 1931 il luogo individuato dalla commissione venne sistemato a monumento rievocativo e recintato da un’inferriata. Fu anche posata una lapide commemorativa fissata ad un sostegno di mattoni murati, che riproponeva uno dei due sostegni emersi durante la demolizione delle mura e ei bastioni che, pur senza riscontri, si pensò essere i due sostegni originali delle due forche del supplizio”.

Manfredini ha quindi sottolineato che l’azione del tempo rende necessario un intervento di ripristino “che renda idonea la conservazione del luogo per l’alto significato storico e per la conservazione visibile della memoria cittadina”, aggiungendo che l’attuale collocazione – con lo sviluppo urbano – “si è venuta a trovare al confine tra piazza 1° Maggio (parcheggio del pullman) e il parchetto della Cittadella, compromettendone la visibilità e l‘integrità”.

Nel corso del dibattito l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Guerzoni ha assicurato la “piena condivisione da parte della Giunta sul testo, frutto del lavoro in Conferenza dei capigruppo”, mentre Enrico Artioli (Margherita) ha rilevato che “il principio è il recupero di una storia locale, che andrebbe ulteriormente potenziata anche attraverso la programmazione di visite scolastiche”.
Antonio Maienza (Udeur) si è detto “incondizionatamente favorevole”, mentre Ercole Toni (Ds), che ha concordato sulla necessità dell’intervento, ha aggiunto che il problema dello stato di degrado era già stato segnalato da alcuni anni.