“Prodi chiede una posizione comune sulla Ocm orto-frutta. Il documento presentato oggi dal Governo coglie le proposte avanzate dal sindacato, anche se la questione lavoro resta marginale. La gradualità del disaccoppiamento, la rintracciabilità delle produzioni, l’incremento delle risorse da mettere a disposizione per garantire la qualità della filiera sono elementi determinanti per costruire una ‘proposta paese'”.


“Resta da introdurre la certificazione etica che garantisca la qualità del lavoro e del prodotto e per la quale il ministro De Castro si è reso disponibile.
A questo punto se su questa posizione si riconosceranno tutti i soggetti della filiera lo sciopero del 30 marzo verrà revocato, in caso contrario non solo confermeremo la mobilitazione ma programmeremo una serie di iniziative utili a sostenere integrità e rilancio della filiera e salvaguardia dei livelli occupazionali.
Nell’agroalimentare italiano manca una programmazione a medio termine, una riorganizzazione della produzione, trasformazione e commercio in grado di:
– garantire consortilità delle imprese nel rapporto con la distribuzione ed il credito,
– garantire la qualità delle produzioni e del lavoro;

– espellere quei soggetti che con truffe, illegalità e schiavitù fanno concorrenza sleale;
– garantire uno sviluppo sostenibile attraverso la salubrità del prodotto, la tutela del territorio, la tenuta del sistema industriale e la qualificazione economica e professionale del lavoro agricolo.
Attraverso l’attivazione delle gradualità del disaccoppiamento e l’avvio di tavoli di concertazione tra i soggetti delle filiera saremo in grado di rilanciare l’agroalimentare italiano anche con l’Ocm orto-frutta alle porte.
Siamo nelle condizioni di confermare a Prodi la posizione comune se tutti i soggetti coinvolti parleranno il linguaggio dello sviluppo, della tutele del prodotto e del lavoro, abbandonando gli interessi di bottega”.