Caro Direttore,

So che questa mia lettera non provocherà nessuna reazione, ne tanto meno risolverà i tanti problemi che ci attanagliano, scrivo con rassegnazione, la stessa rassegnazione che avvertono ormai i cittadini sempre più impotenti, non garantiti e spesso inascoltati dalle stesse persone che essi stessi hanno eletto.


Sicuramente altri Le avranno scritto per denunciare disagi del traffico e le difficoltà giornaliere nell’affrontare le strade del nostro comprensorio, ma non so se qualcuno ha mai approfondito la drammatica eventualità di una impraticabilità o cedimento (che Dio ci aiuti ) di uno dei due ponti sul fiume Secchia che collegano le nostre due province del comprensorio ceramico, mi riferisco ovviamente al ponte che unisce Sassuolo con Veggia ed al ponte a 4 corsie che unisce Sassuolo al comune di Casalgrande.
Non voglio soffermarmi molto sulla transitabilità dei due ponti in quanto sarebbe necessario un trattato che occuperebbe pagine intere, infatti tutti conoscono il calvario giornaliero di chi percorre questi tratti ed incredibilmente sembra che nessuno se ne preoccupi, vengono fatte rotonde su rotonde in luoghi dove non sono così strettamente necessarie e non si pensa alle ore ed ore settimanali passate a bordo delle auto eternamente in colonna da Castellarano a Sassuolo da Sassuolo a Casalgrande dove l’incrocio maledetto di via Emilia Romagna con la pedemontana crea code fino a Maranello.
Ma tutto ciò non è poi così grave se si pensa appunto alla tragica fatalità di un’interruzione di uno dei due
ponti in questione e non è poi così impossibile che ciò accada!!!


Ieri 21 ottobre 2007 giorno prefestivo a basso flusso di traffico ho impiegato 2 ore e mezza da Fiorano a Castellarano per una fantomatica quanto inaspettata corsa in bicicletta. Cosa è successo? Niente! E’ stato
semplicemente chiuso il ponte a 4 corsie che porta dall’altra parte del fiume Secchia.
Ora, proviamo ad immaginare che non sia sabato o domenica, che non ci sia una transitoria corsa in bicicletta, ma che succeda tutto ciò per motivi strutturali, si chiuderebbero gli accessi ai ponti per molti mesi, non avremmo vere alternative, sarebbe quasi il blocco totale della nostra già difficile economia e mentre nelle
sedi comunali spesso si discute e si litiga e si sprecano soldi pubblici, noi saremmo persi e sconfitti dalla mancanza di un nuovo ponte di emergenza che ci dia un’alternativa.
Forse non si pensa a questa eventualità per scaramanzia o per pigrizia tipica italiana, ma se ci soffermiamo un attimo a valutare la drammaticità del fatto, forse ci renderemmo conto della gravità e saremmo bravissimi poi nell’ addossare le colpe ad altri e mai a noi stessi che siamo comunque colpevoli di non denunciare mai, di non essere presenti e di non sollevare più spesso il minimo interesse di chi ci governa.


Cordialmente la saluto.


F. L.