A seguito del blocco dei trasporti molte aziende della provincia stanno sospendendo la produzione e mettendo in libertà i lavoratori. Il problema è particolarmente presente per le aziende ceramiche che quasi tutte – dai grandi gruppi alle aziende più piccole – stanno mettendo in cassa integrazione per alcuni giorni i lavoratori o in alternative stanno ricorrendo a ferie forzate.

La previsione – almeno per quelle ceramiche che
non hanno produzione di atomizzato interno – è di continuare l’attività, al massimo, sino al turno mattutino di domani.

Gli effetti negativi di questa protesta “scorretta”, si fanno sentire sui
lavoratori che, questa settimana sospendono il lavoro, mentre la prossima settimana saranno costretti agli straordinari per far fronte agli
ordinativi già programmati.
Al pari di tutti gli altri cittadini, molti lavoratori cominciano inoltre ad avere seri problemi per raggiungere con la propria auto il posto di
lavoro, stante la chiusura di molte pompe di benzina.

Segnalazioni preoccupanti stanno arrivando in queste ore anche dalle aziende metalmeccaniche, al momento Fiat Trattori ha messo in libertà 10 dipendenti e altri 10 ne metterà in libertà domani con decisione
unilaterale, e sono in corso incontri con le RSU negli stabilimenti del gruppo per fronteggiare la situazione e stessi segnali preoccupanti vengono
da altri grandi aziende metalmeccaniche.
Anche in aziende importanti dell’industria alimentare legate agli approvvigionamenti di materie prime – come Inalca e Montorsi (che ieri
hanno chiuso i macelli e oggi hanno lavorato per alcune ore) e Castelcarni – si sta facendo ricorso a ferie forzate dei lavoratori e se la situazione
perdura si profila il ricorso agli ammortizzatori sociali.
Nella grande distribuzione cominciano a esserci scaffali vuoti e problemi collegati al deperimento delle merci fresche non consegnate, mentre per il
personale non sono sufficienti strumenti di flessibilità contrattuale, ma già da domani è possibile la richiesta ai dipendenti di ferie forzate….
Anche le mense potrebbero domani essere in difficoltà nella fornitura dei pasti.

La Cgil di Modena, che difende il diritto di sciopero e di protesta per tutti, ricorda che per quanto attiene i servizi pubblici essenziali, tale
diritto è regolato dalla legge 146/90 e da codici di autoregolamentazione, che prevedono modalità tali da contemperare l’esercizio del diritto di sciopero con i diritti essenziali dei cittadini o l’integrità degli impianti a rischio.

Tale norma ci pare non venga rispettata nella protesta degli autotrasportatori tanto che sta creando un danno diffuso ai cittadini e ai
lavoratori dipendenti di molti settori. Una forma di lotta che non aiuta a comprenderne le ragioni.