Il Comune di Campegine, malgrado tutti i conti in ordine, assieme ad altri 8 Comuni italiani è rimasto vittima di una colossale “beffa finanziaria”. Questi i fatti: al 31 dicembre 2008 a Campegine si sono superati i 5000 abitanti e dunque dall’anno 2010 l’Ente è assoggettato, per la prima volta, alle norme che regolano il patto di stabilità.

Come prevede la Legge, il Comune di Campegine dopo l’approvazione in consiglio comunale secondo le norme in vigore che assimilano i Comuni assoggettati per la prima volta al “patto di stabilità” a quelli rispettosi del patto stesso, lo scorso 30 luglio ha trasmesso alla Corte dei Conti la relazione dell’Organo di Revisione economico-finanziaria relativa al Bilancio 2010 dove venivano indicati anche i dati relativi al patto di stabilità interno.

L’amara sorpresa arriva i primi di ottobre: Pattostab, il sistema di controllo on line del Ministero delle Finanze, comunica al Comune di Campegine una diversa interpretazione normativa che impedisce ai Comuni assoggettati per la prima volta nel 2010 alle norme del patto di stabilità interno, la possibilità di escludere le entrate straordinarie dal calcolo per determinare il saldo da rispettare secondo i termini di patto.

A fronte delle puntuali osservazioni del Comune, Pattostab asserisce che “la richiesta di escludere le entrate straordinarie non può essere assentita in via amministrativa ma necessita di apposito intervento normativo che si faccia carico di rinvenire le risorse idonee a salvaguardia degli equilibri finanziari”.

E’ evidente che essendo i Comuni interessati da questa interpretazione 8 sul territorio nazionale, ognuno con poco più di 5.000 abitanti, non possono certamente avere incidenza alcuna sugli equilibri di finanza pubblica, però ad oggi questi comuni, non possono avvalersi delle norme utilizzate da tutti gli altri comuni italiani virtuosi, inoltre tale interpretazione viene comunicata al Comune a soli 3 mesi dalla chiusura dell’esercizio finanziario 2010, quando è oggettivamente impensabile riprogrammare tutta l’attività finanziaria. E’ ovvio che il mancato rispetto del patto di stabilità provocherebbe gravissime conseguenze sull’attività del Comune e quindi dei servizi forniti ai cittadini.

Ieri sera, lunedì 25 ottobre, a Campegine è stato indetto un consiglio comunale straordinario per affrontare la questione ed è stato votato un ordine del giorno all’unanimità nel quale si chiede di assumere iniziative per colmare questa lacuna interpretativa e soprattutto il Consiglio ha chiesto un impegno bipartisan a tutti i parlamentari reggiani di farsi carico di questo problema che va a colpire ingiustamente la comunità campeginese. L’ordine del giorno è stato inviato, oltre che ai parlamentari reggiani, al Ministero delle Finanze e al Prefetto.