Torna a nuova vita oggi la Galleria centrale di Reggio Emilia, la storica galleria commerciale nel cuore del centro storico nota come “Mercato coperto”. Dopo un importante intervento di riqualificazione voluto dall’Amministrazione comunale e realizzato da Coopsette e Tecton sulla base del progetto elaborato dallo studio di architettura Corvino+Multari, la struttura riapre le porte per divenire nuovamente uno spazio vitale della città, una nuova galleria commerciale che ricorda i grandi magazzini delle capitali europee (dalla Rinascente ai magazzini Lafayettes e Harrods) e che crea nuove connessioni all’interno del tessuto urbano. La riqualificazione si affianca infatti agli interventi di rigenerazione del centro storico che negli ultimi anni hanno riguardato luoghi come piazza Fontanesi e piazza Martiri del 7 luglio, porta Santo Stefano, incrementando la qualità urbana e l’identità degli spazi cittadini. Obiettivo, anche in questo caso, è rivitalizzare il tessuto economico e sociale di un intero comparto cittadino.

“Questo luogo, caro alla memoria dei reggiani, tornerà a essere un nuovo cuore pulsante di Reggio, come era definito in passato per la sua collocazione. Grazie a una straordinaria collaborazione tra pubblico e privato e ad aziende che hanno creduto nel nostro progetto abbiamo dato vita a un magnete commerciale di cui c’era bisogno. E ora attendiamo il via libera della Sovrintendenza per crearne un secondo a palazzo Busetti – ha detto oggi il sindaco Graziano Delrio presentando in anteprima alla stampa il recupero dell’ex Mercato coperto – Con questo intervento restituiamo alla città spazi che le erano stati sottratti come la piazzetta del Pesce ed estendiamo la qualità urbana a tutta l’area tra via Scapinelli, via Emilia e via dell’Abbadessa. Riconsegniamo quindi nuove piazze, che insieme a quelle già riqualificate come piazza Fontanesi, Casotti, XXIV maggio e presto piazza Martiri del 7 luglio, ci permettono di ridare alla piazza italiana il significato di accoglienza e luogo di relazioni che ha fin dal Medioevo”.

“Come diceva Leon Battista Alberti – ha proseguito Vincenzo Corvino dello studio Corvino e Multari – non c’è progetto senza committenza e il successo di questo intervento deriva da come il Comune di Reggio ha creduto in questo progetto e nell’idea di città come contaminazione tra spazi pubblici e privati. Questo ci ha permesso di dar vita a un grande sforzo collettivo, insieme a maestranze di altissimo livello”.

“Il recupero – ha concluso Corvino – è nato dall’analisi storica di questi luoghi e dalla volontà di riscoprire e valorizzare le tracce degli insediamenti preesistenti come i conventi di San Tommaso e del Corpus Domini che sorgevano qui”.

Alla conferenza hanno partecipato anche Fabrizio Vezzani , direttore dello sviluppo immobiliare di Coopsette, e Paolo Lusenti, presidente di Tecton, le due società attuatici dell’intervento, che hanno sottolineato come quella odierna sia solo la prima tappa di un progetto di recupero che porterà nei prossimi mesi alla riqualificazione della sede comunale dell’ex tribunale e al completamento del restauro dell’ex Casa dello studente.

Carmine Di Virgilio, direttore vendite di Coin, ha invece espresso soddisfazione per quello che ha definito uno dei più bei negozi del gruppo e uno spazio senza uguali in Italia per quanto riguarda lo splendido soffitto vetrato della galleria. “L’apertura di Coin a Reggio – ha aggiunto – è anche stata occasione per creare nuovi posti di lavoro, oltre 50 tra il personale Coin e il rafforzamento dello store Ovs”.

Il recupero della Galleria centrale, che ha coniugato la tradizione del luogo e dei suoi materiali con le attuali esigenze impiantistiche ed è avvenuto sotto la supervisione della Sovrintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici dell’Emilia Romagna, ha riguardato quindi non solo la monumentale galleria commerciale, ma l’intera area compresa tra la via Emilia, via Roma, piazza Scapinelli e via dell’Abbadessa, quindi un’area di oltre 7000 metri quadrati tra spazi aperti e chiusi. Sono stati coinvolti nel progetto di riqualificazione anche l’ex Casa dello studente, l’ex Chierici, la piazzetta del Pesce (uno spazio precedentemente chiuso al pubblico), la stessa piazza Scapinelli e le vie limitrofe all’area e sono stati creati nuovi percorsi urbani di attraversamento nord-sud ed est-ovest.

La permeabilità urbana è infatti il filo conduttore del progetto di Corvino e Multari che ha permesso di fare, di questi 2300 metri quadrati che ospiteranno i grandi magazzini Coin, uno “spazio aperto” che si inonda di luce attraverso le ampie vetrate della copertura e si lega al tessuto urbano attraverso cinque diversi ingressi: sulla via Emilia, su dell’Abbadessa, su piazza Scapinelli e via delle Carceri e attraverso la piazzetta del Pesce. “Attraverso il mercato” come galleria coperta è infatti possibile passare dalla via Emilia direttamene alla piazzetta del Pesce e da piazza Scapinelli a via dell’Abbadessa.

Da spazio buio e segmentato quale era negli ultimi anni di attività, la grande galleria di inizio Novecento è tornata letteralmente a “nuova luce” grazie a un intervento di pulizia e restauro della facciata e degli interni liberty e grazie alla rimozione degli spazi incongrui: da un lato la copertura che è stata sostituita con ampie vetrate, dall’altro le strutture di delimitazione interne che articolavano in precedenza gli spazi commerciali sono state eliminate. Oggi infatti, grazie all’insediamento di un unico operatore commerciale, Coin appunto, è stato possibile mantenere l’unitarietà degli spazi e collocare partizioni “invisibili” completamente vetrate progettare appositamente per questa struttura. Le tre navate della galleria monumentale non saranno infatti suddivise, ma saranno mantenute quale corpus unico in cui è possibile spostarsi liberamente.

L’INTERVENTO – L’intervento, realizzato in project financing, ha comportato un investimento di 13 milioni di euro, di cui 1,9 a carico dell’Amministrazione comunale. L’accordo siglato con Coopsette e Tecton prevede che la struttura sarà gestita per 40 anni dalle due società, per poi tornare al Comune. A settembre l’intervento di riqualificazione dell’area sarà completato con la collocazione dell’opera “Velodromo” dell’artista Letizia Cariello che da piazza Scapinelli accompagnerà alla scoperta della piazzetta del Pesce. Per lo stesso periodo è atteso il restauro dell’edificio comunale sovrastante i supermercati Oviesse e Billa che dalla via Emilia si estende fino a piazza Scapinelli.

Entro fine anno sarà completato anche il recupero dell’ex Casa dello studente, il grande edificio a due piani che da piazza Scapinelli arriva fino a via dell’Abbadessa e che per ora è stato lasciato allo stato grezzo negli interni per poterlo così modulare sulla base delle esigenze di chi si insedierà nella struttura. L’interno conserva al primo piano il fitto colonnato in ghisa con capitelli e al secondo la copertura in capriate di legno. L’utilizzo di questi spazi è destinato ad attività di pubblico esercizio, come ad esempio attività di ristorazione e intrattenimento.

Sono invece già stati ultimati da tempo gli interventi “collaterali” al recupero della Galleria centrale, tesi a sottolineare appunto la trasformazione di una semplice galleria commerciale in un sistema urbano integrato in grado di generare nuova attrattività. Si tratta della ripavimentazione di via dell’Abbadessa, lungo la quale, in prossimità dell’ingresso al Coin è stata installata una parete di verde verticale (progetto a cura di Silvia Ghirelli). Completamente riqualificata anche piazza Scapinelli che, da parcheggio quale era, diventa luogo di relazioni e incontri. Qui infatti è stata installata anche una maxi panchina della lunghezza di 12 metri (una Salina formato XXL) che, con le sue linee, riprende la delimitazione del sagrato della chiesa del Corpus Domini che anticamente si affacciava sulla piazza.

IL RECUPERO STORICO DELL’EDIFICIO – La tradizione commerciale dell’area è di lungo corso. La Galleria centrale fu inaugurata nel 1927 come mercato alimentare popolare, per divenire poi negli anni una struttura dedicata al commercio del tessile e delle calzature. Veniva definito “ombelico di Reggio” perché sorge al centro del primo insediamento cittadino, all’incrocio tra il decumano principale (via Emilia) e il cardo massimo (via Roma). L’edificio è collocato sul sedime che a partire dall’epoca medievale ospitava i conventi di San Tommaso e del Corpus Domini, poi unificati, dei quali il progetto di riqualificazione ha permesso di recuperare alcune tracce che erano andate perdute nel tempo.

L’intervento di riqualificazione e restauro del complesso monumentale della Galleria centrale è stato finalizzato alla valorizzazione della storia del luogo e degli elementi che lo caratterizzano dal punto di vista architettonico e dei materiali. Sono state ripristinate le ampie vetrate di copertura, che in precedenza erano state oscurate, mantenendo le capriate metalliche originarie e utilizzando vetri con decorazioni liberty ricostruite sulla base dei disegni d’epoca. Un importante intervento di pulitura sia della facciata di Prospero Sorgato che dà sulla via Emilia, sia delle colonne e delle navate interne ha permesso di ripristinare i colori originari e di moltiplicare la luce del luogo, grazie anche all’installazione di strutture illuminanti progettate appositamente per questo spazio da Mario Nanni. Il grande cubo vetrato collocato presso l’ingresso della via Emilia sottolinea l’idea di apertura e permeabilità della galleria che anticamente non era chiusa da alcuna struttura.

Anche la pavimentazione ricorda la storia del luogo: gli esagoni in gres scuro richiamano sia il lastricato in esagoni rossicci di metà Novecento, sia la pavimentazione in cemento grezzo che ha caratterizzato la struttura all’inizio del secolo scorso.

Nella sala laterale che ospiterà il reparto bambino di Coin è tornato a nuova luce il soffitto ligneo seicentesco con travi decorate, un tempo parte del convento di San Tommaso, che affaccia sulla piazzetta del Pesce, uno spazio che originariamente costituiva uno dei chiostri del convento e del quale permangono alcune arcate. Quest’ultimo spazio, in passato utilizzato come magazzino dai supermercato Oviesse e Standa e pertanto inaccessibile al pubblico, è tornato nella piena disponibilità dei reggiani e diverrà una nuova piazza della città, una piazza interna, dove troverà spazio l’opera Velodromo, un omaggio all’amore di Reggio per la bicicletta pensato da Letizia Cariello dell’Accademia di belle arti di Brera.

Il retro dell’ex Mercato coperto, quello che affaccia su via delle Carceri, è stato dotato di una seconda facciata realizzata installando una struttura lineare in legno, un brise soleil, che permette di allineare i diversi edifici e crea continuità con l’adiacente ex Casa dello studente. La struttura ha inoltre valore sia estetico che funzionale poiché nasconde alla vista le scale di emergenza dell’edificio.

Il secondo piano della Galleria centrale ospita invece gli uffici, gli spazi di deposito di Coin e le sale per gli impianti e pertanto è inaccessibile al pubblico. Le soluzioni progettuali individuate hanno permesso l’installazione dell’impiantistica sia elettrica che di termoventilazione in spazi nascosti dell’edificio che permettono di non alterare le architetture del luogo.

PROGETTI ARTISTICI – La rinascita della Galleria centrale è stata accompagnata dall’ottobre 2009 (data di avvio del cantiere) fino a oggi da una serie di installazioni artistiche, a cura di Letizia Cariello dell’Accademia delle belle arti di Brera, che hanno scandito l’attesa della riapertura della galleria, costruendo un “dialogo artistico” tra l’edificio e la città. Sulla facciata dell’edificio su via Emilia è stata allestita da una grande tela bianca a copertura del ponteggio su cui si sono succedute le opere di giovani allievi dell’Accademia che si sono cimentati proprio sul tema dell’attesa e del desiderio. La tela è stata dunque abitata a rotazione dalle opere “Fame” di Stefany Savino, “Della vita e della morte. Tutto si rivela nell’ombra” di Benni Borsetto, “Il pescatore e sua moglie” di Alessandro Mazzoni e “Cellula” di Matteo Candelori. A chiudere il ciclo “Per un ponteggio” è stata “La bambina del profumo”, opera realizzata da tre scuole d’infanzia e una primaria della città in collaborazione con l’istituzione scuole e nidi d’infanzia comunali e Reggio Children.

Dal prossimo autunno sarà invece “Velodromo” di Letizia Cariello a divenire protagonista dei nuovi spazi dell’area. L’installazione, che negli intenti dell’artista interpreterà e simbolizzerà il mezzo di spostamento “storico” della nostra città e sarà un’opera permanente, verrà realizzata utilizzando vere biciclette e costruendo un itinerario aereo visivo che lega via Roma e piazza Scapinelli con la piazzetta del Pesce.

Dal pavimentazione al confine tra via Roma e piazza Scapinelli affioreranno progressivamente parti di biciclette in fila indiana che, costeggiando la maxi panchina collocata sulla piazza, quasi a costituirne una spalliera, si dirigeranno verso l’edificio comunale e da qui verso la piazzetta del Pesce. Qui si creerà un viavai aereo di biciclette a copertura della piazza.