La creazione di un’unica azienda del trasporto pubblico locale dell’Emilia occidentale «è senz’altro un’operazione complessa, lo si sapeva anche prima di partire. Ma è un progetto il cui valore strategico non è assolutamente in discussione, e che richiede i tempi necessari per essere realizzato. A soli sette mesi dalla sua nascita ogni giudizio è assolutamente prematuro». Il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini e il sindaco di Modena Giorgio Pighi intervengono nel dibattito su Seta spa, l’azienda di trasporto pubblico nata l’1 gennaio scorso dalla fusione tra le aziende di Modena, Reggio Emilia e Piacenza. «La sfida di costruire un sistema di trasporto pubblico su area vasta è ambiziosa – osservano – e assolutamente coerente con il disegno di riorganizzazione delle autonomie locali, orientato sempre più verso bacini territoriali ampi. Si è scelto di imboccare questa strada anche per affrontare in maniera più solida le incognite che accompagnano il trasporto pubblico: dai continui tagli ai finanziamenti statali al costo del carburante, elementi che incidono non poco sui bilanci delle aziende. Adesso – sostengono Sabattini e Pighi – c’è bisogno di armonizzare e dare più efficienza alle politiche per il trasporto pubblico locale, in un quadro che sappiamo essere molto complesso. L’obiettivo è arrivare ad avere un costo al chilometro comune a tutti e tre i bacini e un costo del lavoro uniforme. Che fossero richiesti sacrifici a tutti era chiaro sin dall’inizio, così come dev’essere chiaro che nessun’area deve essere penalizzata in termini di qualità del servizio. Proprio per questo – osservano – bisogna evitare di drammatizzare la situazione, perché questo è il momento della responsabilità. I territori modenesi che hanno conseguito negli scorsi anni il rafforzamento di Atcm e il

suo equilibrio finanziario vedono in Seta un progetto che guarda al futuro, legato all’ampliamento del bacino di riferimento. Hanno quindi programmato sin dallo scorso anno, insieme agli altri partner, un progressivo programma che porterà al pareggio di bilancio l’intera azienda e ciò potrà avvenire in un quadro che veda tutti i soci impegnati a perseguire l’obiettivo secondo gli accordi presi».