carabinieri_2002Durante un acceso diverbio, nato per futili motivi all’interno di una sala scommesse del paese, un uomo ha minacciato verbalmente di spararlo mentre l’altro ha tirato fuori una pistola e facendogli credere che fosse vera l’ha puntata al rivale chiedendogli “Adesso a chi spari?”. Una mattina di ordinaria follia quella di domenica scorsa a Casalgrande, culminata con la denuncia per il reato di minaccia aggravata che i Carabinieri del paese hanno inoltrato alla Procura reggiana a carico di un 40enne napoletano residente in paese. A lui i militari hanno sequestrato la pistola usata per la minaccia, risultata essere una scacciacani priva del tappo rosso, per questo perfetta imitazione di un modello reale, con 6 cartucce nel caricatore ed una in canna. Una vicenda ancora dai contorni nebulosi quella culminata con la grave minaccia che è nata all’interno di una sala scommesse del paese dove i due, ex amici, hanno avuto un alterco per cause ancora all’esatto vaglio ma ritenute, dai militari, da ricondurre a futili motivi.

Il dato oggettivo, stando a quanto emerso nella fase embrionale delle indagini, è costituito dal fatto che nel corso del “primo round” ad aver la peggio è stato l’odierno indagato che si è preso due schiaffoni ed una pesante minaccia “se non va via ti sparo”. Una minaccia mal digerita dal 40enne che si è allontanato per poi raggiungere la controporte sotto la sua abitazione scendere dalla macchina colpirlo, stando a quanto sinora emerso, con il calcio della pistola alla tempia per poi puntargli l’arma e chiedergli minacciosamente: “A chi spari ora?”. L’arma estratta in strada ha creato allarme e preoccupazione tanto che subito al 112 è giunta la segnalazione di quanto accadeva. Sul posto è intervenuta una pattuglia della locale Stazione Carabinieri i cui operanti una volta identificate le parti, prima di procedere alla ricostruzione dei fatti, “recuperavano” la pistola rinvenuta nell’abitacolo dell’autovettura del predetto 40enne. Si appurava immediatamente trattarsi di una scacciacani priva di tappo rosso. Dalla strada alla caserma il passo è stato breve e dove i carabinieri procedevano al sequestro della scacciacani, perfetta imitazione di un modello reale, propedeutico alla denuncia che verrà comminata a carico del predetto in ordine all’accusa di minaccia aggravata.